Raccolta poetica di Alphonse de Lamartine, pubblicata nel 1820 e accolta con
favore sia dai romantici che dai conservatori. Al centro della raccolta sono la
vicenda sentimentale del poeta e la rievocazione nostalgica della donna amata;
la considerazione della fugacità dei beni terreni, l'impressione di
solitudine, la fede nell'aldilà sono i motivi principali dei
componimenti. Poco originale per i contenuti, l'opera è invece
interessante per il tono di confidenza sentimentale che si instaura tra autore e
lettore. Il linguaggio lirico, nella semplicità e povertà degli
strumenti espressivi, è però ugualmente suggestivo soprattutto per
la spiccata musicalità dei versi, che sembra derivare a Lamartine dai
poeti elegiaci del Settecento.